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MATTIA MALARA

Diario dell’Aida World Championship 2006 a cura di Mattia Malara

Bene, sono appena rientrata da questo mondiale con un bagaglio di esperienza incredibile, mi sono confrontata con atleti di altissimo livello, che arrivavano da ogni parte del mondo, e stata un’esperienza che mi porterò dentro per parecchio tempo.

Sono partita da Malpensa il 25 Novembre , insieme alla mia fisioterapista Elena, e a una compagna di squadra Chiara Obino per atterrare a Sharm in mar rosso, poi con un taxi in circa 1 ora ci siamo trasferite a Dahab dove ci aspettava Linda Paganelli (che vive li) terza componente e capitana della squadra.

Abbiamo lavorato moltissimo per un’intera settimana per ultimare gli allenamenti, in un punto chiamato Blu Holle, ragazzi e fantastico , hai confini tra deserto roccioso e mare .

Si entrava in mare oltrepassando la barriera corallina, grazie a un pontile galleggiante, nuotando per circa 150mt , vicino al reef, riuscivamo ad avere una battimetrica di circa 90 mt, a picco, in ogni tuffo che facevo, sia in discesa che in risalita, mi godevo un panorama colorato da coralli e pesci, fantastico, addirittura nei tuffi più fondi oltre 50mt, si vedeva un enorme arco dove i subacquei con le bombole entravano per poi uscire in mare aperto con profondità di oltre 150mt spettacolare.

Il 2 dicembre, fatti i bagagli, ci siamo imbarcate sul traghetto per trasferirci a Hurgada, dove si e svolto il campionato.

La sistemazione era ottima in un bel villaggio, sia il 3 che il 4 dicembre abbiamo ancora fatto alcuni tuffi per definire gli allenamenti, e purtroppo chiara, data la stanchezza non e uscita molto bene.

Il 5 , entro le 17:00, era il giorno ufficiale per le dichiarazioni di ogni singola profondità, quindi abbiamo deciso così:Linda 73mt, Chiara 63mt e io 55mt, profondità molto importanti per noi visto che ci facevano totalizzare un sacco di punti, e visto che nell’assetto costante noi italiane siamo molto forti.

Dopo cena erano esposti gli ordini di partenaza, orari e giorni, e toccato per prima a Linda, e il7 dicembre con una meraviglisa uscita Linda ha totalizzato ben 72mt per 72 punti, bene ; il giorno succsssivo era la mia volta tutto perfetto tuffo a 55mt uscita pulita quindi 55punti, e per ultima chiara 63 mt ma purtroppo uscita irregolare quindi cartellino rosso zero punti.

In quel momento e crollato il nostro sogno, di combattere per il podio, ci distaccavano troppi punti dalle altre squadre , le quali erano più forti nelle altre due specilità apnea statica e apnea dinamica.Pazienza andrà meglio la prossima volta.

Per la nostra piccola Chiara era la prima esperienza di gara, e molto brava , determinata, sicuramente a imparato molte cose da questa esperienza che ne farà tesoro per il futuro.

La classifica finale a visto sul podio, al primo posto le Russe, secondo posto le Svedesi e terzo posto le Canadesi, invece in quella maschile, al primo posto la Danimarca, al secondo posto la Repubblica Ceca, e al terzo posto la Francia.

Un’ altro stupendo momento, e arrivato con l’ultimo atleta, nel tuffo più fondo, un Austriaco di nome Herbert Nitsch che a ritoccato di ben 2 metri il Record Mondiale precedente in assetto costante che deteneva il francese Nery Guillaume -109mt, Herbert, e sceso alla strabiliante profondità di -111mt, uscendo bene, Uaooo, e una misura da capogiro.

La cosa che mi a entusiasmata molto in questo campionato del mondo, e vedere che l’apnea al femminile e in crescita, su 112 atleti di 26 nazioni diverse, 50 eravamo donne, niente male.

Un grazie di cuore va a tutti i miei sponsor che continuano a sostenermi, a partire dallaRregione Piemonte nella persona del Dottor Franco Ferraresi ; Il mio Comune di residenza, San Francesco al Campo con il sindaco Denì Martinetto, L’associazione ” Mondapnea2000 Torino” con il presidente Corrado Mondalucio, Giuliano della Polo Sub per le splendide mute su misura; il mio caro amico Cicino con l’abbigliamento cosanostra; la technisub per il profondimetro Sunto D3 e la maschera,nella persona di Francesco Zambrano, il mio negozio Maparò con le mie soce, e la mia famiglia, che mi incoraggia sempre, e sopprattutto mio marito Sergio, che amo tantissimo che anche se non riesce a seguirmi sempre, mi sostine sempre in ogni mia decisione.

Grazie a tutti e a presto la vostra … mattymatty…

Mattia Malara, torinese di 31 anni è la nuova primatista d’immersione in apnea Assetto Costante, la specialità più dura e sportiva in quanto obbliga l’atleta a scendere e risalire senza l‘utilizzo di zavorre mobili o palloni di sollevamento come avviene nell’Assetto Variabile.

La splendida prestazione della campionessa piemontese ha avuto per teatro le tranquille e limpide acque del Golfo Paradiso, al largo di Bogliasco e sulla batimetria degli ottanta metri.

Il piccolo convoglio delle imbarcazioni appoggio con i sommozzatori, i medici, i giornalisti e gli operatori subacquei ha lasciato l’imbarcadero di Bogliasco alle 8.oo in punto e dopo dieci minuti è giunto sul luogo dell’immersione. Immediatamente gli specialisti dei Vigili del Fuoco di Genova, del Valentina Diving Center di Bogliasco, di Mondapnea 2000 di Torino, di www.apneaworld.com e del Club Sub Isomar Bogliasco hanno posizionato il campo base con atolli, cime e zavorre e poco dopo è giunta nella sua variopinta muta Polo sub Mattia Malara.

Tutto è filato liscio come l’olio e come il mare che era veramente piatto. Alle 9.00 il capo squadra e allenatore di Mattia, Corrado Mondalucio ha dato il segnale dei -10’ e Mattia Malara ha iniziato le fase di respirazione pre-immersione. Silenzio assoluto e massima concentrazione fino alla pacifica entrata in campo di un grande esemplare di Pesce luna (Mola mola). Mattia non ha perso la calma e ha gradito moltissimo la visita del simpatico abitatore dei nostri mari. Alle 9 e 10” Mattia ha iniziato la discesa raggiungendo quota -63 dove ha strappato il cartellino punzonato e spinta dalla possente monopinna ha raggiunto la superficie con il tempo totale di 2’ e 16”. Il suo primato supera di ben quattro metri il record italiano stabilito nel 2004 da Ilaria Molinari.

Da notare che durante gli allenamenti a Bogliasco aveva già toccato due volte i 63.

Per l’assistenza sott’acqua Mattia si è avvalsa di un team di 4 sommozzatori di profondità posizionati alle varie quote e di tre apneisti di superficie, due dei quali sono medici Un altro medico era sull’imbarcazione appoggio.

La neo primatista italiana ha utilizzato una muta in neoprene spaccato da 3 mm, una grande monopinna che assicura un rendimento superiore del 30% alle normali pinne e uno speciale orologio profondimetro H20 Immersion. L’abbigliamento di tutto il team è stato firmato dalla dinamica griffe Cosanostra.

Subito dopo il record Mattina ha dichiarato che a Bogliasco ha trovato una collocazione ideale, “è un paese portafortuna, sono felicissima e sicuramente tornerò per altri tentativi”

Hanno già parlato dell’impresa: il TG3 Lihguria del 26 giugno ore 14, 19.30 e 20.30. QS Quotidiano Sportivo de Il Giorno, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e il Secolo XIX. Due articoli ciascuno

MATTIA MALARA MIGLIORA IL SUO RECORD SOTTOGHIACCIO

Mattia Malara, si migliora nel record mondiale sotto ghiaccio con 70 metri di percorso in apnea. la nuova impresa della campionessa piemontese si è svolto il 26 febbraio 2006 presso l’attrezzato campo base “Delfino Bianco di Aqua X” nel lago nero a 2100 metri di altitudine in alta Val di Susa.

Mattia Malara in 1′ e 18″ ha migliorato nettamente il suo precedente primato, ma questa volta l’impresa è stata durissima in quanto la visibilità era quasi nulla e naturalmente molto fredda sotto lo spesso strato di ghiaccio.

L’evento è stato possibile grazie all’organizzazione e alla competenza dello staff di Aqua X capitanato da Vincenzo Pampararo, responsabile della sicurezza in acqua e al determinante contributo del Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera impegnati in acqua nella preparazione del campo gara in un ambiente estremo presso il Centro di Addestramento Subacqueo più alto nel mondo.

Sponsor Tecnico di Mattia Malara la Mares.

LE IMPRESSIONI DELL’ATLETA

Grazie all’impegno, alla determinazione e a duri allenamenti, mi sono presentata in ottima forma per una prestazione da brividi.

A ottobre 2005 ho conosciuto Vincenzo Pampararo, ideatore del gruppo Aquax, che stava costruendo sul Lago Nero sopra Cesana, a 2100mt di quota circa, nel cuore delle vallate Olimpiche, un campo base chiamato Delfino Bianco. L’dea era di far provare l’emozione di un’immersione con le bombole sotto il ghiaccio a esperti e non, senza rinunciare a nessun confort: sauna in alta quota, pernottamento in tende super riscaldate, pranzi e cene particolari (es. Siberiane). Stava nascendo il più alto diving Center al mondo.

In quella circostanza mi propose di tentare una nuova prestazione lineare, e successivamente di occuparmi di un progetto tutto per apneisti chiamato Silence & Blu, con l’obiettivo di far provare l’estremo a apneisti piu’ o meno esperti, con passaggi semplici in apnea sotto il ghiaccio.

Insieme al mio allenatore Corrado Mondalucio, Capo Istruttore del nucleo sommozzatori sei Vigili del Fuoco di Torino, preparai un allenamento indicato per un evento così particolare, con ore di nuoto, ore di apnea e ore in palestra. Fondamentale in quel periodo fu l’apporto dell’Ing Giovanni Ciccorelli, dirigente del Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che mi ha messo a disposizione per gli allenamenti la piscina dei Vigli del Fuoco di Torino, visto che, come potete ben immaginare, quando si ha la monopinna ai piedi in corsia non ci deve essere nessuno per non rischiare spiacevoli incidenti.

Arrivato sabato 25 febbraio, con Sergio, il mio fidanzato, siamo partiti verso il campo base Delfino Bianco, per fare gli ultimi sopralluoghi dei fori, definire le cime che dovevano guidare il mio percorso, e conoscere tutto lo staff dei subacquei che mi faranno assistenza.

Lo staff in acqua era composto da 8 sommozzatori professionisti del Primo nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto Del Tronto( Ascoli Piceno), comandati dal Maresciallo Carrano, distribuiti lungo tutto il percorso, coadiuvati alla partenza e all’arrivo da Vincenzo e Mara del gruppo Aqua X.

Domenica 26 febbraio dopo una sana colazione, ci siamo trovati per un briefing con tutto lo staff; verso le 10:30 mi sono recata nella tenda riscaldata per iniziare la fase di Training Mentale e stretching, per poi proseguire con la vestizione.

La muta che indossavo da 5mm tagliata su misura dalla Mares mi calzava a pennello, molto confortevole, e la favolosa monopinna costruita a mano dal bravissimo francese Regis Guidone era li che non aspettava altro che la indossassi.

Ero pronta e determinata, mi aspettava un percorso molto impegnativo, sia per la distanza, ben 70mt ma soprattutto per le pessime condizioni di visibilità neanche 1 mt dal mio naso, con solo 3 gradi di temperatura in acqua.

“La motoslitta che ti porta sul lago alla partenza è arrivata”, mi disse Giulia, anche lei mia assistente di superficie e medico, così impugnai la monopinna e via verso il lago.

Arrivata sul foro d’ingresso, aspettai che tutti i miei angeli custodi ( i sommozzatori della Guardia Costiera) si sistemassero al proprio posto mentre ultimavo delle respirazioni e visualizzavo il mio percorso; ad assistere all’evento c’erano un centinaio di persone, tra cui giornalisti sportivi e tv importanti come rete4 e sky, tutti con il fiato sospeso fino alla mia partenza.

Una volta arrivata la conferma del posizionamento di tutti i subacquei, mi vengono scanditi gli ultimi 2’00” alla partenza, 1’30”- 1’00”- 30″- 10″- 5″-4″-3″-2″ -1″ Top. Ancora qualche respiro mentre il subacqueo di partenza mi vincola con un moschettone al cavo che scorre attaccato al ghiaccio, e via iniziano le prime pinneggiate, sono totalmente al buio, seguo con gli occhi il cavo bianco posizionato sotto di me e non lo perdo mai di vista, so che alla mia sinistra ci sono tutti i miei angeli custodi che mi accompagnano verso l’uscita, anche se non li vedo a causa della sospensione fitta, continuo a contare le mie pinnate , 26 bene sono al foro dei 50mt, è tutto buio così continuo a contare per avere i riferimenti, 30- 35- 39 battute dovrei esserci e finalmente ecco di fronte a me Vincenzo che mi indica l’uscita, e vai “adrenalina pura” esco pulita , respiro e esulto urlando: c’è lo fatta, ben 70mt. nuovo Record Mondiale lineare sotto i ghiacci. Tutta la gente e gli amici esultano e gioiscono con me, cerco con lo sguardo il mio amore Sergio e lo faccio avvicinare per un bacio lunghissimo, e poi continuo con i festeggiamenti, mentre giornalisti e video operatori sembrano quasi tuffarsi su di me per sentire le mie impressioni a “freddo”.

Man mano che escono anche tutti i subacquei li abbraccio uno ad uno e li ringrazio, per tutto l’impegno che ci hanno messo. Scattano un’infinità di flash, interviste e tanti tanti complimenti.

Ringrazio gli sponsor che hanno permesso tutto questo: lo staff Aquax nella persona di Vincenzo Pampararo per il Campo Base Delfino Bianco, confortevole e riscaldato che ci ha permesso di pernottare e mangiare ottimi pasti, un grande gruppo che ha lavorato mesi e mesi per realizzare tutto questo, il primo nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto diretti dal Maresciallo Carrano per il duro lavoro nel praticare i fori e per l’assistenza in acqua durante l’evento, l’Ingegnere Ciccorelli Giovanni, dirigente dei vigili del fuoco di Torino, e il nucleo sommozzatori nella persona di Mondalucio Corrado con la scuola Mondapnea2000 di Torino per le piscine di allenamento, la Mares per avermi cucito una muta su misura perfetta, la Regione Piemonte nella persona del Dott. Franco Ferraresi, Dirigente Settore Sport, la famiglia Cosanostra per l’abbigliamento, il mio negozio Maparò , Guidone Regis per avermi costruito una favolosa e insostituibile monopinna, Giulia assistente di superfice e medico, il unico grande amore Sergio, che sta sempre al mio fianco durante queste dure imprese, tutti i Fans che mi sostengono calorosamente.

Grazie di cuore a tutti e arrivederci al prossimo evento con affetto Mattia Malara.