E’ l’uomo che ha scritto la prima pagina nell’albo d’oro dei primati d’immersione in apnea.
Il suo nome era Georghios Statti, greco, spongariota ovvero pescatore di spugne e viveva a Simi, un piccolo porto di pescatori.
Statti era alto uno e settantacinque, pesava sui sessanta Kg, era magro ma viveva pescando le spugne in apnea, il suo massimo tempo di apnea a secco, controllato dai medici era di 45″ ma sott’acqua riusciva a rimanervi fino a 7 minuti e sembra scendesse fino a 100 metri.
Divenne famoso quando nel 1913 riuscì a ritrovare la catena e una delle due grandi ancore della corazzata della Marina Italiana Regina Elena: con alcune discese riuscì a far passare dei ganci e dei cavi che permisero il recupero.
Tutto il resoconto della memorabile impresa risulta dal diario di bordo della nave dove è riportata la sua risposta alla domanda “Cosa si prova in profondità? : “Sento tutto il peso del mare sulle mie spalle.