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ALBERTO AZZALI

Presidente delle Attività sportive e consigliere nazionale F.I.P.S.A.S., Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee intervistato da Gianni Risso il 20 dicembre 2008. Nato a Genova il 22 Aprile 1937 , segno zodiacale Toro coniugato,con Lina e una figlia, Eva di anni 28


INTERVISTA A ALBERTO AZZALI

AW – Domanda scontata quando e come hai messo la testa sott’acqua?

AZZALI – La prima volta che ho messo la testa sott’acqua , nel senso di ” immersione subacquea”, è stato a 12 anni :con una fiocina mi divertivo ad andare a pesca di polpi con gli amici, durante la stagione balneare.

AW – Quando hai iniziato a far caccia subacquea (era il nome dell’epoca) e perché?

AZZALI – A circa 15 anni : mi ha insegnato a pescare un giovane agonista di nome Giorgio Faggiani dell’USS ” Dario Gonzatti” di Genova.

AW – Quali erano i tuoi compagni d’immersione e, se c’era, a chi ti ispiravi. E quando hai fatto la prima gara e con quale risultato? 

AZZALI – Compagni di immersione ne ho avuti tanti. In particolare un gruppo di amici di Genova ,con i quali ho trascorso diverse esperienze di pesca nelle isole Toscane , alle Tremiti ed a Marettimo. Erano altri tempi: si pescava senza mute isotermiche , con fucili a molla , pinne rondine e maschere rudimentali, in mezzo ad un ‘abbondanza di pesce in basso fondale. Non avevo punti di riferimento e non partecipavo a gare, poiché mi dedicavo ad altre attività sportive quali il nuoto e la pallanuoto. E’ stato l’incontro con Donato Gerbino , quando avevo circa 25 anni , a coinvolgermi nelle gare. Infatti la mia prima gara è stata la seconda edizione della selettiva “Coppa Golfo Paradiso”, a Bogliasco , dove mi sono classificato penultimo: non sapevo pescare con le astuzie necessarie per una gara di pesca in apnea.

AW – Puoi citare i circoli sub ai quali sei stato iscritto?

AZZALI – Sono stato iscritto soltanto a due Società: “I Giovani subacquei di Genova ed il Circolo di Bogliasco”, Il mitico “CI.CA.SUB “al quale sono tuttora iscritto.

AW – Puoi ricordare le tue vittorie più importanti di una carriera agonistica lunghissima?

AZZALI – Non sono mai stato un grande campione ma soltanto un discreto agonista: questo mi ha permesso di partecipare a numerosi campionati italiani e di raccogliere qualche ottimo risultato , vincendo e salendo sul podio in diverse gare selettive nazionali, nel corso di circa dieci anni di attività.

AW – Qual è stata la vittoria più bella?

AZZALI – Sicuramente la Gara internazionale di Monaco , in Francia, con la squadra nazionale composta da Antonio Toschi, Gianni Beltrani ed il sottoscritto.

AW – Nelle gare a coppie chi era il tuo compagno abituale?

AZZALI – Ne ho avuti molti. Ne ricordo tre in particolare: Attilio Gaida , Stefano Gentile e Donato Gerbino.

AW – E la maggior delusione in gara?

AZZALI – La mia prima avventura agonistica: penultimo!

AW – Hai mai avuto paura sott’acqua?

AZZALI – Se ti dicessi di no sarei un bugiardo. Ho sempre considerato l’andare sott’acqua uno sport divertente ma non ho mai trascurato le misure di sicurezza e la prevenzione dei rischi che questa attività comporta. Mi ha sempre fatto paura “l’uomo” alla guida di un natante motorizzato: ho perso da giovane un amico fraterno ,tagliato in due dalla carena di un motoscafo!

AW – Quando e come è iniziata la tua brillante attività nella FIPSAS? 

AZZALI – Lasciando il ” brillante” , su cui non tutti potrebbero essere d’accordo, la mia attività da “dirigente” è nata circa trentacinque anni or sono: sono stato eletto nel consiglio provinciale di Genova in rappresentanza del Settore subacqueo.

AW – Puoi ricordare le varie cariche che hai ricoperto?

AZZALI – Un percorso lungo ed articolato: Consigliere Sezione di Genova, Consigliere Comitato Regionale Ligure, Componente Commissione Pesca in Apnea nazionale, Componente Comitato di Settore A.S., Vice Presidente Comitato di Settore A.S., Presidente Comitato di Settore AS, Consigliere Federale, Componente della Giunta Esecutiva della FIPSAS, Presidente della Commissione mondiale della Pesca in Apnea.
 
AW – E oggi qual è la tua qualifica?

AZZALI – Presidente del Settore AS e Consigliere Federale.

AW – Sicuramente in ambito federale hai svolto un’attività che a dir poco possiamo definire straordinaria per la mole di risultati conseguiti. Ma del tuo lavoro qual è stato quello più gratificante?

AZZALI – Sicuramente sono stato uno dei dirigenti federali più controversi anche a causa dei molti problemi che la subacquea si è sempre trovata a dovere affrontare e risolvere.

La parte gratificante di questo arduo impegno è stata quella di avere ottenuto anche qualche significativo successo: non ultimo lo sviluppo dell’apnea agonistica e l’attuale buono stato di salute della pesca in apnea.

AW – In poche parole puoi fare il punto sull’agonismo?

AZZALI – Non è facile sintetizzare in poche parole il lavoro di un intero quadriennio. Basta evidenziare che siamo riusciti a sviluppare una nuova immagine dello Sport Subacqueo con regole e parametri tecnico- formativi comparabili a quelli di tutte le attività sportive del CONI.

AW – Perché continuano a cambiare i regolamenti delle gare di pesca subacquea, di safari fotosub e di fotografia subacquea? 

AZZALI – Spesso atleti e dirigenti rimangono disorientati e la complessità dei regolamenti per la fotografia non incoraggia di certo eventuali interessati. La fotografia è un’arte e i troppi paletti pensati dai burocrati la riducono a un esercizio di pignoleria. Su questo problema sono d’accordo con te. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che i regolamenti delle discipline a cui fai riferimento nascono dalla sintesi delle richieste che partono proprio dagli agonisti e sono portate avanti dai responsabili delle singole attività.

AW – Per quanto mi riguarda: regole semplici e stabili sono sicuramente meglio di un “tornado”

AZZALI – continuo di innovazioni. A buon intenditor…………

AW – Ci sono anche molte critiche per la recente disposizione che obbliga i partecipanti alle gare di fotosub e safari ad essere in possesso del brevetto di fotografo subacqueo. Obiettivamente sembra una imposizione assurda, studiata a tavolino ma lontano dalla pratica. OK per la tessera FIPSAS e il brevetto d’immersione, ma il brevetto di fotosub non ha una logica. Cosa puoi dire in proposito?

AZZALI – Su questo argomento non sono assolutamente d’accordo con te. In ogni federazione sportiva appartenente al CONI , ogni attività agonistica deve essere “qualificata”. Nel caso specifico della fotosub non si tratta di un brevetto ma di una certificazione tecnica in grado di qualificare alle gare il soggetto fruitore. Se non ne vedi una logica, ti invito a leggere con la dovuta attenzione le modalità tecniche ed organizzative del Settore AS : un settore da quattro anni completamente separato dalla didattica, con propri standard e percorsi formativi.

AW – E per concludere cosa consigli ai giovani che si avvicinano alla pesca subacquea e al mondo delle gare?

AZZALI – Di partecipare alla vita associativa di Società ben organizzate e di frequentare i corsi di pesca in apnea al fine di imparare , oltre alle tecniche di pesca anche le norme di sicurezza ed il rispetto per l’ambiente marino. Per le gare, consiglio un lento e meditato avvicinamento attraverso gare e raduni sociali.