Yasemine Dalkilic, graziosa diciannovenne turca è stata la più brava fra le nove donne che hanno preso parte alla Coppa del Mondo di apnea disputata nel 1998 nelle acque della Sardegna.
Con le sue prestazioni assolute ottenute con tranquillità e naturalezza: discesa alla profondità di 40 metri e 4’e 19″ di apnea statica ha sbaragliato il campo femminile e messo in fila molti colleghi maschi.
Abbiamo incontrato Yasemin a Santa Teresa di Gallura dove abbiamo potuto intervistarla e fotografarla:
AW – Raccontaci come sei entrata nel mondo subacqueo.
YD – “Mia madre era appassionata d’immersione in apnea e io ho cominciato ad immergermi a 17 anni. Poi quando sono entrata in università, ad Ankara, alla facoltà di matematica mi sono unita a un gruppo sportivo di apneisti il Middle East Technik University che è il più vecchio e importante della Turchia. Ho sempre amato il mare e 1’immersione in apnea mi attira moltissimo”.
AW – Per conoscerti meglio parlaci dei tuoi passatempi e dei tuoi gusti.
YD – “Si, nel tempo libero suono il pianoforte e la chitarra ; amo i film comici e di avventura e leggo romanzi di autori contemporanei e la fantascienza. Non ho mai fatto nuoto sincronizzato e mi piacerebbe posare per un fotografo subacqueo, magari nei fondali del Mar Rosso”.
AW – Hai mai fatto pesca subacquea?
YD -“Sto cominciando proprio in questo periodo e appena a casa mi iscriverò a un corso teorico pratico per imparare tutto.
AW -Vorresti partecipare alle gare dopo aver imparato la tecnica della caccia subaquea?
YD -“Si, mi piacerebbe molto in quanto mi attira 1’agonismo e la possibilità di conoscere altre persone, un mondo nuovo e provare nuove emozioni”.
AW -Cosa ci puoi dire sulla Coppa del Mondo di apnea?
YD -“Mi è piaciuta moltissimo, mi sono divertita, ho conosciuto molti sportivi,ho scambiato pareri e impressioni ed è stata sicuramente una esperienza positiva. Mi piacerebbe prender parte anche alla prossima edizione”.
AW -Chi ti ha colpito di più fra i grandi profondisti?
YD -“Gianluca Genoni mi ha impressionato per la tranquillità assoluta con cui ha superato le sue prove e per la sicurezza nei propri mezzi e la modestia, lo considero un vero campione”.
AW -Quali attrezzature hai usato?
YD -“Attrezzature della Cressi-sub:pinne gara 2000, muta 5mm. due pezzi modello Competition e maschera Superocchio
AW -Sei sponsorizzata in qualche misura?
YD -“Per il momento ho un trattamento di favore consistente in uno sconto particolare sull’acquisto delle attrezzature”.
AW -“Quali consigli daresti per migliorare la sicurezza nel1’immersione in apnea?
YD -“Per me, per prima cosa chi si vuol avvicinare seriamente al mondo del1′ apnea dovrebbe partecipare con impegno a un corso d’immersione e volendo praticare l’attività è indispensabile iscriversi a un club subacqueo”.
AW -“Cosa pensi delle gare di apnea del tipo Coppa del Mondo?
YD -“Sono molto favorevole e ho partecipato con entusiasmo, ma ci tengo a sottolineare che in ogni prestazione non si deve mai cercare di oltrepassare mai i propri limiti. Quando si entra in gara subentrano fattori emotivi che non sono sempre controllabili e le prestazioni assolute in gara spesso sono inferiori a quelle abituali che vengono ottenute in tutta tranquillità. In molte specialità sportive gli stimoli che derivano dello scontro con altri atleti danno nuove forze e consentono di migliorare le proprie prestazioni.
Nell’apnea, secondo me le condizioni sono diverse, l’apnea non si può aumentare improvvisamente, subentrano rischi di sincope quando si cercano nuovi primati. Pertanto in gara è indispensabile porsi dei limiti precisi e non si devono oltrepassare per nessuna ragione al mondo.
Anche nel corso delle prove del mondiale mi sono trattenuta sotto alle mie prestazioni massime di circa il 10% e questa dovrebbe essere la regoletta base per tutti.