Purtroppo, il 9 settembre, dopo un lungo periodo di malattia, Il Comandane Raimondo Bucher si è spento. Il mondo della subacquea ha perso un pioniere di forte grandezza… Noi di Apneaworld.com ci uniamo al dolore di Luciana, la sua fedele compagna di una vita di avventura e immersioni, e vogliamo ricordarlo con una pagina dedicata ai pensieri di amici, conoscenti che hanno avuto la fortuna di stare a contatto con Raimondo.
Il Comandante Raimondo Bucher, classe 1912 (15 marzo), è il mito della subacquea mondiale. E’ l’uomo che nel 1950 ha stabilito il 1° record mondiale d’immersione in apnea con -30 metri, poi portato a -39 nel 1952.
Come Tenente colonnello pilota è pluridecorato al Valore Militare: ha comandato la pattuglia acrobatica e vanta un passato glorioso.
Come subacqueo basta dire che continua ad immergersi con l’autorespiratore ad aria a 100 e più metri di profondità e ha fatto dal 1962 a oggi oltre tremila immersioni fra 85 e 115 metri di profondità.Ha vinto i titoli italiani di Caccia Subacquea in apnea nel 1951 e 1952. Nel 1952 ha ideato e realizzato il film Sesto Continente cui sono seguiti una ventina di documentari in cinemascope col regista Romolo Marcellini. Nel 1956 ha scoperto e iniziato gli studi sulla città romana sommersa di Baia. Ha condotto molte ricerche naturalistiche, tecnologiche ed ecologiche e nel 1958 ha fatto le prime proposte per l’istituzione delle Riserve Naturali. Ha condotto innumerevoli ricerche archeologiche e speleologiche ed è stato insignito di numerosi Premi e onorificenze, tra cui spiccano il Tridente di Ustica e la Medaglia d’Oro al Valore Atletico del CONI
IL PRIMO RECORD SPORTIVO
Il primo record mondiale di Bucher è del 5 novembre 1950 e nasce da una sfida fra lui e alcuni palombari napoletani che non credevano fosse possibile scendere in apnea a trenta metri. Nella sfida entrava anche la scommessa con la bellezza di 50.000 lire di posta.
Ecco il testo della pergamena originale inserita in un contenitore stagno:
“SFIDA FRA BUCHER ED IL PALOMBARO” (incontro a 30 metri sul fondo del mare). Napoli 5-11-1950.
Questo foglio è stato firmato alle ore 10 e 10 del 5 novembre 1950 e rinchiuso in un astuccio di legno verniciato in bianco, successivamente sigillato alla presenza dei firmatari.
L’astuccio é stato consegnato dal rag. Lisi al Palombaro Umberto Amendola perché se lo porti durante l’immersione stabilita sul fondale di trenta metri indicato e controllato dalla Giuria.
Egli dovrà consegnarlo al ten. Raimondo Bucher, il quale, a corpo libero e con semplice maschera a volume ridotto scenderà a quella profondità per ritirarlo dalle di lui mani.
Firmato da: G. Zazza, Gino Cacace, De Girolamo, G. Donadio, M. Lisi ( prima commissione FIPS nella storia del profondismo sportivo).”
Ed ecco come Bucher descrive la sua impresa:
“Mi immersi nell’acqua torbidissima da non vedere a un metro e molto fredda, solo 14°C! Ed ero in costume da bagno e non vedevo niente, mi guidavano solo le bolle del palombaro che mi attendeva sul fondo. Avevo con me anche il fucile non come zavorra, come cacciatore sub, che mollai non appena raggiunsi il palombaro che individuai dal casco. Presi dalle sue mani l’involucro con la pergamena e tornai in superficie vittorioso.
E’ il primo record di cui esiste la documentazione filmata”.
I giornali di tutto il mondo, compreso Time e Life, dedicarono ampi servizi ai record di Bucher.
RAIMONDO BUCHER, L’INTERVISTA
AW – All’inizio del terzo millennio puoi fare il punto sul presente della subacquea?
RB – Io vado controcorrente e non approvo il modo di andar sott’acqua di oggi. E’ diventato uno sporco commercio che mette anche a repentaglio le vite umane!
AW – Dei record d’immersione cosa puoi dire?
RB – L’apnea per me è validissima, però sopra ogni altra considerazione deve avere implicazioni scientifiche. Quando facevo le immersioni record la scienza ufficiale affermava che scendendo oltre 16 metri sarei morto!
Oggi si scende abbondantemente oltre i cento metri ma io non accetto il modo di pubblicizzare queste prestazioni perchè noi dell’apnea non sappiamo ancora tutto quello che c’é da sapere. Più che sprecare decine di milioni (o centinaia) per prove fini a se stesse si dovrebbero svolgere ricerche mediche.
AW – Cosa ci puoi dire sulla situazione delle didattiche subacquee in Italia?
RB – C’è troppa improvvisazione a causa delle didattiche di importazione che spesso non sanno come si va sott’acqua, basta dire che nel manuale di una delle piú blasonate si afferma che: “per andar meglio sott’acqua bisogna andare in dispnea”… L’ignoranza è arrivata a livelli spaventosi! Sono diventato la bestia nera perché ho il coraggio di denunciare le cose che non vanno”.
AW – E’ vero che sei stato minacciato di morte proprio per le tue denunce?
RB – SI, più volte. In particolare per le mie denunce per situazioni scandalose legate all’ambiente. Una volta sono riuscito a far vietare la pesca del corallo con l’ingegno. Oggi si creano delle riserve sterminate, inutili, con un mare di divieti e poi vi consentono la pesca professionale nella riserva.
Oggi pontificano sull’ambiente dei soloni che non sanno un bel niente, io ho filmato anni fa i disastri che fanno le reti a strascico e conosco veramente le realtà del mondo sommerso. Nelle riserve all’italiana si sprecano miliardi.
Anche per l’archeologia devo denunciare una tristissima realtà. Nel 1956 ho scoperto e fotografato, sott’acqua e dall’aereo la città di Baja e qualche anno fa tornando sul posto mi sono venuti i capelli dritti: una nave di oltre tremila tonnellate ha gettato la grossa ancora proprio sul sito archeologico, il più bello e importante al mondo! questa è la nostra bella e triste Italia.
AW – Come sai la data di nascita ufficiale del portale Apneaworld.com è il 5 novembre 2000, in occasione del 50¹ anniversario del tuo primo record mondiale di apnea. Puoi inviare un tuo messaggio a tutti gli appassionati?
RB – Si, “non esiste apnea sicura, ma solo apnea prudente”, e concludo per voi di Apneaworld “SARO’ SEMPRE AL VOSTRO FIANCO NELLA BATTAGLIA PER RIPORTARE L’IMMERSIONE SUBACQUEA SU UNA BASE DI SERENA FELICITA’ E SICUREZZA“.